Questa silloge si snoda tra l’ispirazione tratta dalla storia
vera di un’amica e i quadri delle immagini inserite nei post, quadri di autori
famosi del ‘900 tranne l’ultimo che è un quadro di C.Friedrich del 1800.
Una storia resa in poche parole di una donna che amava
particolarmente la pittura e che spesso andava a mostre e gallerie e che
credeva di aver trovato lì anche l’amore. Ecco come è nato l’abbinamento
quadro-parole.
Il primo quadro dà il titolo alla silloge.
Trattasi del quadro
di Max Ernst “l’occhio del silenzio”
Ed io taccio ora
nulla più da dire.
Tempo ci fu di tante
parole
e piccole e profonde gioie
di quelle che ti fanno dire
bella la vita…
dolce la vita…
Guardo l’occhio del silenzio
che mi prende come fosse
occhio del ciclone
ed io taccio ora
attendo pazientemente
di venire da te
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