domenica 10 novembre 2013

nostalgia tris





Intenso desiderio di tuffarsi
in un vortice di ricordi
per approdare all'isola del passato
dove sentirsi naufrago
nella propria terra

***
C'erano sapori d'inverno :
dentro me
tremano luci colorate
- oh stagione di dolci rifugi -
quando la voce del vento 
era la mia canzone
ed un mescolarsi lento
di mani e attese
e fitte al cuore.

Oggi un battito lieve 
un molle giorno distratto:
non so dimenticare....

****

Passo lento
occhi socchiusi
bicchiere vuoto.
L'eco
lontana
di un treno...







I sapori antichi del ricordo...



E in quel rosso delirio
mi persi
follia mi prese
notte senza stelle mi avvolse…
*
Tramontato il sole
nel buio si accendono
uno dietro l'altro
i ricordi come stelle
* *
Esiste un momento
in cui la parola si consuma
ed il silenzio incomincia
a raccontare.
E' sera
* * *

Desiderio è
il tuo viso
ma
scolorisce
sempre più
la tua foto
tra le mie carte
* * * *

venerdì 15 febbraio 2013

the big Trilussa


L'incontro de li sovrani

Bandiere e banderole,
penne e pennacchi ar vento,
un luccichìo d'argento
de bajonette ar sole,
e in mezzo a le fanfare
spara er cannone e pare
che t'arimbombi dentro.
Ched'è? chi se festeggia?
È un Re che, in mezzo ar mare,
su la fregata reggia
riceve un antro Re.
Ecco che se l'abbraccica,
ecco che lo sbaciucchia;
zitto, ché adesso parleno...
-Stai bene? - Grazzie. E te?
e la Reggina? - Allatta.
- E er Principino? - Succhia.
- E er popolo? - Se gratta.
- E er resto? - Va da sé...
- Benissimo! - Benone!
La Patria sta stranquilla;
annamo a colazzione... -

E er popolo lontano,
rimasto su la riva,
magna le nocchie e strilla:
- Evviva, evviva, evviva... -
E guarda la fregata
sur mare che sfavilla.

Er compagno scompagno

Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d'arivà in un posto,
se stava lavoranno1 un pollo arosto
ne la cucina d'un capitalista.

Quanno da un finestrino su per aria
s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,
pensa - je disse - che ce so' pur'io
ch'appartengo a la classe proletaria!

Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni!

- No, no: - rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore!

mercoledì 13 febbraio 2013

mare d'inverno




Dal tramonto bagnata,
l'ultima barca sul fianco
riposa, spogliata
di vele e sartìe.

Lentamente la sabbia
sfiorando la chiglia
dialoga mesta
col soffio del mare.

Rotola sulla battigia
un' ombrellone smarrito
e par si lamenti
del sole perduto.

Mille le orme lasciate
raccontano storie infinite
prima che in dune
il vento per sempre le muti.

Parole d'una stagione
morente trascritte
sulle foglie ingiallite
del tempo che va.


martedì 12 febbraio 2013

il gatto (di Full)





  Il gatto
 
 
Λ ,,,,,,, Λ
Mendico amore
agli angoli della notte
Pochi baci, poche ore
nell’una o l’altra alcova
sin che bussa il sonno
agli occhi di amanti
ormai paghe
che mi fanno
uscire di soppiatto
così come, di notte,
si mette fuori il gatto.
A vagar per cupe strade
di lontane ignote contrade
cercando nel buio la via
che porta al mio tetto
solitario di là del bosco.
Frugando fra le stelle del cielo,
una piccina che ben conosco,
perduta con me nella volta nera.
Cercando nel giubbotto di pelo
un residuo calore di letto,
di donna, di baci, forse affetto.
La rapina…         …d’una sera.

mercoledì 30 gennaio 2013

passeggiata al lago...





Incastonato
tra morbide colline
zaffiro d’acqua,
stamani il lago
si fa specchio
Riflette il silenzio
in silenzio…

Orfana
di venti marini
e di schizzi d’onde
lascio galleggiare
i pensieri

Afferro
la calma
che si diffonde
e ne faccio una sciarpa
leggera e calda
per avvolgere me stessa

Accumulo dolcezze
aspettando un’altra giornata….


sabato 26 gennaio 2013

Dimenticare....come si può?






Occhi sbarrati
asciugati
arsi
- ormai –
 da  terrore continuo
Piccoli fagotti camminano
come in un brutto film muto :
piccole mani aggrappate a  mani di madri
 abbandonate
- ormai –
su grembi vuoti
oppure a fili di spine che nemmeno pungono più
 
 
E la morte fu  salvezza di molti


mercoledì 23 gennaio 2013

Silloge " l'occhio del silenzio" 1

Questa silloge si snoda tra l’ispirazione tratta dalla storia vera di un’amica e i quadri delle immagini inserite nei post, quadri di autori famosi del ‘900 tranne l’ultimo che è un quadro di C.Friedrich del 1800.
Una storia resa in poche parole di una donna che amava particolarmente la pittura e che spesso andava a mostre e gallerie e che credeva di aver trovato lì anche l’amore. Ecco come è nato l’abbinamento quadro-parole. 
Il primo quadro dà il titolo alla silloge. 
Trattasi del quadro di   Max Ernst “l’occhio del silenzio”





Ed io taccio ora
nulla più da dire.

Tempo ci fu  di tante parole
e piccole e profonde gioie
di quelle che ti fanno dire
bella la vita…
dolce la vita…

Guardo l’occhio del silenzio
che mi prende come fosse
occhio del ciclone
ed io taccio ora
attendo pazientemente
di venire da te

2° testo della silloge " l'occhio del silenzio"




e pensandoti
e guardandoti  ragionavo
e giocavo col bicchiere tra le dita
e guardavo le piccole onde di cognac.

Se c’è un motivo per tutto
che motivo c’era perché avessi incontrato
sulla mia strada in salita
proprio te...



e così ,via le catene dai miei sogni
dopo tanto
e così, nuova capacità di abbracciare
con un solo sguardo
il mondo intero.

Anche la cenere gioisce
per un solo attimo
se nasce la scintilla!

3° testo della silloge " l'occhio del silenzio "














ora non mi sento più la stessa!

Ecco la verità
ti guardo ed una gioia piccola
nelle tue iridi che trasparenti si tuffano nelle mie!

Ecco la verità
i tuoi occhi giustificano la mia mano nuda e affamata
che non ha mai chiesto elemosina a nessuno

Ecco la verità
rimescolio di colpe nella mia mente.

Mai confesserò i miei peccati a lui

4° testo della silloge “l’occhio del silenzio”


      

Tra le righe  e i colori del libro della mia vita
leggo colori forti e luminosi e illuminanti
che tanto ti  colpirono

Chiudo gli occhi
ho conosciuto tanti
nessuno come te

Nascondo lo sconvolgimento in me
nei problemi dell’ordinario

5° testo della silloge " l'occhio del silenzio"



Sei bellissima…mi dicesti

due dita a sollevare pochi capelli
due mani al mio viso e poi
io  pronta a tutto

Guardavo i suoi occhi
e mi perdevo come in un sogno
e non volevo svegliarmi.

Questo sogno come una panacea
nutriva semplicemente la mia vita.


La tua innocenza…
unica arma da cui non sono mai stata pronta
a difendermi….



6°testo della silloge “l’occhio del silenzio”





Se gli occhi fossero pugnali
quanto avrebbero ucciso!
ti guardo disfatta…
mi sembri irreale.

Ti vedo fermo contro il muro
stretto in una camicia gialla
e giubbotto di pelle
tutto ha un’impronta di arroganza
che visione strana, 
tu
occhi chiari
verdi
vivaci
Tu
occhi curiosi dentro i miei
Tu
semplice confine
tra la mia follia e le sue trappole….

7° testo della silloge “l’occhio del silenzio”




      che lingua parla il pensiero?
che lingua parla il cuore?
che lingua parla la follia...?

Tutto si tace…

I tuoi vestiti sparsi ovunque parlano di te.
Le tue labbra dischiuse sulla mia spalla
mi danno l’ultima sentenza.

Dietro vetri sporchi un sole inarrestabile 

8°testo della silloge “l’occhio del silenzio”






Tra il pallore della luna e il biancore di lenzuola
       un canto dolce si alza
canto di risacca di un’ onda lenta.

Un canto alla tua giovinezza
un canto dolcissimo di mani che si toccano
al ritmo calmo delle dita sulla tua pelle liscia.

Mi meraviglio da sola
mi risveglio da sola

Lo stillicidio dei secondi si fermò
sul trotto del cuore…

9° testo della silloge “l’occhio del silenzio”




Sono io che ho permesso
 che la tua giovinezza seducesse me
- vecchia volpe -
 e fu così che più guizzante di un lampo
m'innamorai!

      Mi innamorai di un fascio di luce….

10mo testo della silloge "l'occhio del silenzio"





Un pezzo di luna…

La luce appartiene al sole
e lì sole non c’era
Mi sono sentita impallidire
dopo il rosso calore iniziale
senza difesa alcuna
mentre sostengo il tuo sguardo
lo attraverso senza timore ormai

E mentre ti sento 
dentro me ancora
riesco ad andare via…

11mo testo della silloge"l'occhio del silenzio"


e dinanzi all'ultimo quadro mi rivedo
come lui dinanzi alle sue rocce
guardo anche io lontano
so cosa mi aspetta.

Allontano il mio bicchiere
ultimo brindisi a te.
Prosit!
Poi raccolgo i cocci…